Epoche storiche

Epoca antica e bizantina
Secondo i ritrovamenti degli scavi del 1985-6 e del 1994, nella “grotta di Za” vi é stata una presenza umana continua fin dalla fine del Neolitico (4.300 – 3.200 aC).
Nell’area più ampia di Filoti e precisamente ad Akrotiri (capo) e Kalandos sono state ritrovate numerose tombe antiche, mentre della epoca hellenistica si conserva la “torre del torrente”.
Nell’antichità, Kalandos aveva stretti rapporti – a causa dell’adiacenza – con le Piccole Cicladi.
Queste relazioni sono continuate fino a tempi recenti e sono cambiate solo con il mutamentro delle condizioni creato dal collegamento marittimo delle Piccole Cicladi con Cora. Ció conferma anche il libretto di cassa con “veresedia” (importo delle vendite a credito) della “vecchia fucina” di Fasolas.
Come in tutta l’isola di Naxos, così nell’area più ampia di Filoti, l’epoca bizantina ha lasciato forti tracce con le chiese, la cui costruzione risale a quell’epoca.

Dominio franco – Dominio ottomano
Durante l’occupazione dei franchi (1207–1537), la città costituì un’ importante Toparchia (regione amministrativa) – una delle 56 in cui era divisa l’isola – con il nome di ¨Filotis¨.
Sotto i franchi i filotiti divennero servi delle fertili terre dei territori e lavorarono come liberi agricultori nelle brughiere della zona.
Il patrimonio architettonico dell’occupazione franca è la Torre dei Barotsi che incombe sul villaggio ed è continuamente abitato fino ad oggi.
Intorno al 1344 i pirati turchi distrussero l’insediamento dei filotiti di Arion, i cui abitanti si trasferirono a Filoti.
Nel 1537 Naxos fu occupata dai turchi, ma i franchi – che divennero tributari fiscali dei turchi – continuarono ad occupare e sfruttare la terra dell’isola, ed i filotiti continuarono ad essere servi della gleba.
Nel 1566 i filotiti divennero sudditi dell’Impero Ottomano e, come tali, potevano ora emigrare per lavoro in altre parti dell’impero.
Così ebbero l’opportunità di emigrare a Constantinopoli, Vurla e Smirni.
Il poeta nobelista Georgios Seferis, originario di Vurla, era filotita da parte di sua madre.
Dal 1621 in poi i naxiani non sentivano affatto l influenza turca, sebbene fossero formalmente sotto l´amministrazione ottomana. L’oppressione venne dai Franchi che non agivanno più come conquistatori, ma come feudatari.
Infatti, dal 1621 in poi fu istituita l’Istituzione della proprietá comunale e Filoti fu subordinato alla “Proprietá comunale dei Popoli”. Ciò significava che era amministrato sotto l´autoritá comunale con il consiglio degli anziani ¨Dimogherondes¨, le cui decisioni venivano prese collettivamente e sottoposte all’approvazione dell’amministrazione turca.
Essendo sotto la doppia occupazione i naxiani cominciarono a sentirsi più oppressi e nel 1641 i contadini procedettero a un’insurrezione.
Il risultato di questa insurrezione fu la limitazione dei privilegi dei franchi e la concessione di maggiori libertà ai naxiani.
Infatti le differenze non erano più tra greci e veneziani come conquistatori, ma tra gli abitanti oppressi economicamente – e non solo economicamente – e il feudatario.
In tali circostanze i filotiti rivendicarono una parte di “Lachanario” per la costruzione dell’attuale chiesa della Vergine Maria di Filoti, sul luogo della piccola antica chiesetta bizantina.
A seguito di queste rivendicazioni, nel 1717 l’intera area del ¨Lachanarió¨ fu concessa per la costruzione, non solo della chiesa, ma anche della piazza grande.
Nel 1669 Filoti fu meta dei profughi cretesi a causa della conquista di Creta da parte dei turchi.

Naxos dopo la Rivoluzione del 1821
Naxos è una provincia dello Stato greco libero sin dalla sua fondazione.
Nel 1835 entrò a far parte del Comune di Apirantia, con sede ad Apirantos.
Nel 1840 appartiene al Comune di Traghea
Nel 1833 i Barotsi donarono il terreno di fronte a la chiesa e fu costruita la “Scuola maschile di Filoti” (l’odierna “Vecchia Scuola”) del villaggio, che operò come tale nel 1838.
Nel 1912, con più di 300 abitanti e una scuola elementare, Filoti divenne una comunità autonoma.
Nel 1917 la chiesa di San Nicola fu ceduta ai filotiti, che i franchi avevano convertito in chiesa cattolica dall’inizio dell’occupazione veneziana (1207).
Nel 1991 Kalandos è stato riconosciuto come insediamento e annesso alla Comunità di Filoti.
Nel 1997 Filoti è stato annesso al Comune Capodistriano di Drymalia con sede a Calki.
Dal 2010 Filoti costituisce una Comunità Comunale del Comune di Naxos e delle Piccole Cicladi.